A Caorle ci sono ancora molte testimonianze della pesca di laguna: sulle sponde del fiume Nicesolo è possibile ammirare le antiche e caratteristiche abitazioni appartenenti ai pescatori di laguna.

Un tempo i casoni erano casa e riparo per agricoltori, pescatori, cacciatori veneti. Si riconoscono fin da lontano per il tetto spiovente di paglia e canne e sorgono dove acqua e terra di fondono lungo i profili brumosi delle basse, sopra le barene delle lagune interne, dentro le radure paludose. L’originaria struttura paleostorica è mantenuta da secoli e secoli, anche se oggi è possibile notare varianti dovute alla diversità delle funzioni accessorie e alla qualità dei materiali costruttivi reperibili in loco: legno, paglia, carice e argilla.

Quasi del tutto cancellati dal territorio urbano, restano solo pochi casoni nelle lagune e nelle valli da pesca del Veneto Orientale, le quali nonostante le bonifiche sono riuscite a salvaguardare questa fragilissima tipicità dell’Alto Adriatico.

II casone di laguna o di valle, situato in margine a cana­li, fiumi o su mote isolate (sope) la cui antichissima tec­nica costruttiva anticipa i principi della fondamenta veneziana, è stato, insieme, abitazione stanziale o sta­gionale, a seconda delle epoche e, ancora oggi, luogo dell’identità per le popolazioni locali.

Un’esperienza memorabile è raggiungere i casoni con la barca per disegnarne il profilo più autentico di antichi paesaggi lagunari con mura di carici fin dentro lo sciabordio dell’ac­qua e le piramidi aguzze dei casoni con le radici inestri­cabili legate al canneto. Si può partire dal Porto di Falconera: dall’acqua si gode avventurosamente tutta la densità del paesaggio carico di colori e di odori salmastri al punto che, venendo dal canale o dallo specchio laguna­re, l’approdo a un casone è l’arrivo al porto stabile. La sobrietà e l’essenzialità dello slargo su cui sorge il casone diventa un’isola di sicurezza, una visione carica di ospitalità inconsuete, quasi un rifugio. Certo, vivere a cason era sempre fatica, spesso fame e disagi, ma anche possibilità di sopravvivenza, sicurezza dei ritmi stagionali, sapienza nell’usate i beni della natura.

Il casone è l’andare per canali, valli e specchi lagunari, è l’andare di un tempo e l’arrivo rappresenta, lo stupore e la meraviglia che solo le cose autenticamente semplici, per questo preziose, conservano. Il viaggio tra acqua e terra, offre anche l’occasione di godere dei diversi paesaggi che delimitano il territorio: il nucleo storico della città di Caorle, borgo di pescatori passato dalla protostoria dei Veneti antichi all’industria di un turismo balneare particolarmente attento alla qualità dell’ambiente; la vicina Concordia Sagittaria che documenta le frequentazio­ni dei Romani; la testimonianza della potenza austera dei Patriarcati; il dominio della Serenissima; i boschi affascinanti della Brussa e le antiche pinede della destra Tagliamento.

Il fascino della laguna e del mondo incerto della palude, ha affascinato anche Ernest Hemingway durante le sue battute di caccia, oltre che lo scrittore Pier Paolo Pasolini, in visita a Caorle.

Come costruire un casone caorlotto? Non ci sono delle rigide dimensioni standard ma solo delle proporzioni fisse con un minimo e un massimo da rispettare a seconda della necessità d’uso e del luogo in cui e ubicato il casone. L’asse longitudinale del casone è solitamente disposto con la culatta a nord e l’apertura a sud, mentre i due fianchi del casone sono rivolti a Ovest, Nord-Ovest o Est Sud-Est. Tra i materiali di costruzione vediamo pali e costole per la struttura portante e canna palustre per la copertura, pavimento in terra battuta o mattoni e il focolare in mattoni. Gli strati di canna della copertura sono disposti col fiore verso il basso e sormontati nella parte alta dallo strato superiore successivo, non ci sono canne fumarie e di camini estremi sporgenti dal tetto, nè finestre laterali o abbaini o pareti in muratura. La recinzioni è fatta con materiali del luogo e il boschetto di contorno presenta specie esotiche ormai naturalizzate quali robinia, tamerice, fico e alberi da fusto in genere, e altre specie tipiche quali pioppo, salice.

Il nostro consiglio? Passeggia all’Isola dei Pescatori, cerca i pescatori e fatti raccontare la storia della vita in casone: sarà un’interessante esperienza.